2020 Lois Anvidalfarei
Tramite una iniziativa comunitaria di attivazione e coinvolgimento di istituzioni, enti, associazioni e raccolta di sottoscrizioni la Fondazione di partecipazione CastelPergine Onlus ha acquisito il 29 novembre 2018 il Castello di Pergine, che si sviluppa – con le sue pertinenze edificiali e di servizio, due ristoranti e uno storico albergo dislocato in tre torri e nella cosiddetta Ala clesiana – su circa 3.800 mq coperti e 17 ettari di proprietà boschive e prative. Un monumento dalla presenza fortemente iconica nel paesaggio, di grande rilevanza storico-artistica, centro d’arte e cultura, turismo sostenibile, lavoro.
L’impegno della Fondazione è assicurare un futuro di conservazione e valorizzazione a questo importante bene del patrimonio storico di comunità con opere di costante manutenzione e restauro e perseguire obiettivi di promozione culturale e accoglienza turistica internazionale, facendone un centro di vitalità socio-economica di cui potrà beneficiare tutto il territorio. Per questo le sottoscrizioni sono sempre aperte: Come partecipare all’impegno della Fondazione.
GRANDE MOSTRA ANNUALE DI SCULTURA
27a edizione 27 giugno – 31 ottobre 2020
Viandanti
LOIS ANVIDALFAREI
Bronzi
La Fondazione CastelPergine Onlus ospita in Castello, in un allestimento dove arte, architettura e storia realizzano la loro sintesi nella monumentalità del Castello – costruito, ricostruito e restaurato in varie epoche dall’Alto Medioevo al XX secolo con la fatica, anche coatta, di centinaia di persone –, i bronzi dell’altoatesino Lois Anvidalfarei, che propone la rappresentazione della condizione umana in grandi figure che sostano come viandanti negli spazi più idonei e suggestivi del complesso castellare.
Lois Anvidalfarei è uno dei più importanti scultori europei, conosciuto e affermato soprattutto in ambito austriaco e tedesco. Nato a Badia nel 1962, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Ortisei in Val Gardena e l’Accademia di Arti Figurative di Vienna, dove ha ricevuto un’impronta decisiva sia come disegnatore che come scultore grazie all’incontro con l’opera di Joannis Avramidis.
Il Castello di Pergine ospita la sua prima grande mostra nella provincia di Trento che sarà rilevante anche per l’Italia, dopo quella tenuta nel 2013 al Macro di Roma.
19 grandi sculture e gruppi scultorei popolano le aree tra le due cinte murarie (liberamente accessibili) e alcuni suggestivi spazi interni.
[…] Tutte le opere di Lois Anvidalfarei sono il risultato di una ricerca radicale sulla corporeità umana, sono solo ed esclusivamente figure nude e potenti che portano il peso di una fisicità tormentata, sconvolgenti proprio per il loro eccesso di umanità. Questo umano, troppo umano, modificando il senso dell’espressione di Nietzsche, non indica l’orizzonte da oltrepassare comune a tutti gli uomini, ma l’insuperabile condizione di finitudine che accomuna tutta l’umanità, il suo stato creaturale e il suo dramma esistenziale. Sono figure viandanti che ostentano l’uomo in cammino sulla terra, “viator”, pellegrino ed errante, riecheggiando una profonda concezione religiosa ebraica e cristiana di origine gnostica che riaffiora nell’arte, soprattutto nel romanticismo e nell’espressionismo, nella letteratura e nella filosofia contemporanea.
Al Castello di Pergine i corpi viandanti di Anvidalfarei sostano nelle diverse stazioni della mostra: esibiscono per nostro scandalo l’umanità torturata e offesa o riposano – molte volte appaiono esausti e abbandonati a un sonno agitato – come ospiti provvisori rinserrati nella propria pena e appesantiti dalla propria “ombra”, il fardello del loro errare. Non ci guardano, i loro occhi sono sempre chiusi: la loro solitudine provoca la nostra interrogazione.
L’arte di Anvidalfarei, che si misura da sempre con la condizione umana, cerca per mezzo dei suoi corpi di bronzo il dialogo con le misure umane del Castello di Pergine, con le sue dimensioni architettoniche e storico-temporali. Si tratta di torri, mura, portali, nicchie, recinti, rialzi, passaggi, anditi, scale, corti, ruderi, cappelle, prigioni, tutti elementi che sono allo stesso tempo funzioni e simboli: di abitazione e di potere, di difesa e di dominio, di rifugio e di transito, funzioni e simboli mutevoli nel corso dei secoli, le cui tracce permangono e vanno riconosciute e capite.
Queste sculture si rivolgono a noi dispiegando esemplarmente il paradigma della condizione umana: corpi maschili e femminili sempre nudi – la loro nudità è il segno universale dell’umanità nella sua essenza – raramente in piedi, quasi sempre caduti e giacenti in terra, rannicchiati, contorti, accovacciati, inginocchiati, ingabbiati, smembrati e appesi, sospesi e fluttuanti pur nel loro ingombrante peso, ridotti alla sola testa con mani senza braccia […] (dal testo di Alessandro Fontanari Nerofonte).
Lois crea i suoi bronzi con la complicità del tempo, quello buono e lento del fare, quello dello studio e dello slancio creativo, della manipolazione e della forgiatura, quello che frena e condiziona l’ambizione umana. Il Castello è l’esito del lavoro e della storia, dell’architettura e del tempo con l’umanità a denominatore, negli opposti di capacità creativa artefice di armonia e potenza distruttiva che ne sono la cifra. Il compito dell’arte, che fissa il suo sguardo oltre il visibile, consiste nell’indurre interrogativi – dunque nell’interrogarsi e interrogare, distinguere, connettere –, nel destare ammirazione al cospetto della bellezza e commozione davanti al denudamento dell’anima.
Siamo viandanti nudi nel mondo, siamo ciò che i nostri antenati sono stati,
siamo ciò che ci circonda, siamo la nostra terra, le nostre tradizioni,
le nostre esperienze. L’importante è rendersene conto e capire,
che possiamo essere liberi, liberi di continuare ad esplorare.
Lois Anvidalfarei
VOLUME DEDICATO:
Lois Anvidalfarei, Viandanti, bronzi
con testo critico di Alessandro Fontanari Nerofonte
pagine 144 + copertina con alette
Formato 230×280 mm
Confezione brossura a filo
Isbn 978-88-85726-33-8
euro 25,00 iva inclusa
viandanti la mostra
primi passi dei viandanti
L’arrivo delle opere in Castello
Immagini e video dalla Fonderia HJ Ellerbrock di Amburgo – www.joell.de
progetto 2020
l'autore
A cosa sta lavorando oggi? Ha delle esposizioni in programma?
Sto preparando una grande mostra assieme ai responsabili culturali della Fondazione CastelPergine Onlus. Nel castello di Pergine verranno esposte circa sedici mie sculture e quattro gruppi scultorei. La mostra si aprirà il 18 aprile e chiuderà il 2 novembre 2020.
Nel contesto del castello mi sono proposto di porre l’accento sull’uomo, da un punto di vista particolare: l’essere umano in rapporto con ciò che ha costruito e costruisce. La fortificazione data dalle mura, gli accessi al castello, le sue abitazioni, rappresentano una sfida nella storia dell’uomo, la volontà di misurarsi con qualcosa di grande. E poi il tempo, contato ormai nei secoli, che scandisce l’evoluzione dell’essere umano. Tra architettura e tempo il denominatore comune è l’uomo, e così io nel mio tempo, attraverso la mia espressione, posso essere la chiave per continuare questo dialogo. L’aura del castello di Pergine mi ha colpito dal primo momento che l’ho visto, sono rimasto affascinato. Come risposta a quest’incontro e al “carisma” del luogo, vorrei provare a dare forma a una grazia interiore.
https://franzmagazine.com/2020/01/14/intervista-allo-scultore-lois-andivalferei/
http://www.comune.pergine.tn.it/notizie/viandanti-lois-anvidalfarei-bronzi