Pagine di storia
II-I sec. a.C.
ipotesi di presidio fortificato (controllo viario?)
prima menzione dei “Signori di Pergine”
la prima notizia documentata sull’esistenza del castello
si afferma anche a Pergine il potere del conte del Tirolo Mainardo II. Il complesso castellare comprende un palazzo, una torre, una casa, una cortina muraria
per volere di Massimiliano I d’Asburgo ha inizio la ricostruzione del palazzo baronale. Un cantiere che dura più di 20 anni (le maestranze vengono impiegate anche nella riedificazione della chiesa arcipretale)
Bernardo Clesio ottiene dai duchi d’Austria e conti del Tirolo il castello e la giurisdizione di Pergine, che i Principi Vescovi detengono fino al 1803. Castello e territorio sono governati da “capitani” e “signori pignoratizi”
la Mensa Vescovile di Trento vende il castello e le sue pertinenze al bavarese Ferdinand Putz. Periodo pangermanista e restauri del castello
il Comune di Pergine compera il castello, lo concede in gestione (per un decennio è un suggestivo albergo internazionale), lo affitta a privati
il Comune di Pergine vende il castello alla famiglia Oss di Zurigo e riparte con successo l’attività alberghiera
la Fondazione di partecipazione CastelPergine Onlus compra il castello tramite una pubblica sottoscrizione.