Premessa
«È necessario cambiare gli assunti del comportamento umano nelle relazioni economiche, considerandolo fondato sulla fiducia interpersonale ed avendo come obiettivo condiviso la massimizzazione del beneficio comune e non del beneficio individuale. Questo è il comportamento reciprocante: si dà senza perdere e si riceve senza togliere. Ed è sui comportamenti reciprocanti che le comunità umane si sono rette sino ad oggi e si sono evolute nei secoli. […]» (Marinella De Simone)
Adottiamo come premessa un pensiero mutuato concernente i beni comuni, alla base del processo di acquisizione del Castello di Pergine e ora capace di orientare l’azione del Consiglio di amministrazione e dei cittadini e delle cittadine che sostengono i progetti di manutenzione, conservazione, tutela in tanti modi diversi, dalla partecipazione contributiva alla prestazione di volontariato.
Art. 4 dello Statuto della Fondazione CastelPergine Onlus:
FINALITÀ – La Fondazione, senza scopo di lucro, perseguirà esclusivamente finalità di solidarietà sociale svolgendo l’attività prevista nel settore 7 della lettera a) del comma 1 dell’articolo 10 del Decreto legislativo del 4 dicembre 1997 n. 460, attraverso interventi di tutela, promozione e valorizzazione delle cose d’interesse artistico e storico di cui alla legge 1 giugno 1939, n. 1089
[…] la conservazione, la manutenzione e la valorizzazione del maniero di Pergine Valsugana (TN), dell’intero bene acquisito con le sue pertinenze […]
FINALITÀ – La Fondazione, senza scopo di lucro, perseguirà esclusivamente finalità di solidarietà sociale svolgendo l’attività prevista nel settore 7 della lettera a) del comma 1 dell’articolo 10 del Decreto legislativo del 4 dicembre 1997 n. 460, attraverso interventi di tutela, promozione e valorizzazione delle cose d’interesse artistico e storico di cui alla legge 1 giugno 1939, n. 1089
[…] la conservazione, la manutenzione e la valorizzazione del maniero di Pergine Valsugana (TN), dell’intero bene acquisito con le sue pertinenze […]
Dobbiamo addirittura per primo a Raffaello la comprensione che il retaggio del passato, per essere anche lievito e seme del futuro, richiede non solo di essere puntualmente conservato, ma attivamente inventariato, misurato, studiato, compreso.